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Wednesday, June 22, 2016

Dmitry Orlov -- Il culto del denaro


Il culto del denaro

 Dmitry Orlov
 7 giugno 2016
Il culto del denaro
Ho già scritto sull’evoluzione dei tassi di interesse, da positivo fino a zero (dal 2008), per arrivare infine ai tassi di interesse negativo. Ed ho fatto ai miei lettori una domanda semplice: come faranno esplodere il sistema finanziario i tassi di interesse negativo? Apparentemente nessuno di loro conosceva la risposta. Ora, devo confessarlo, all’inizio neanch’io la sapevo, ed è per questo che avevo posto la domanda, ed i miei primi tentativi di risposta erano stati un po’ incerti. Ma adesso, avendoci pensato, mi pare di aver trovato la risposta, la quale è…
Ma prima di tutto, facciamo un passo indietro e rispondiamo ad alcune domande preliminari:
1.    Perché sono diventati necessari i tassi a zero interesse?
2.    Perché ora sono necessari i tassi ad interesse negativo? e…
3.    Perché i tassi ad interesse negativo sono un’idea veramente buona? *
* se si ignorano certe conseguenze non volute (il che è quel che fanno sempre tutti, cosicché non preoccupiamocene almeno per ora).
1. I tassi di interesse sono andati a zero perché la crescita economica si è azzerata. Se vi state chiedendo solo ora perché ciò è avvenuto, basta googlare “limiti alla crescita” (Un avviso pubblico sulla fine programmata della crescita è stato in bella mostra nel vostro ufficio della programmazione globale per più di quarant’anni. Non è colpa di qualcun’altro se alla gente di questo pianeta non interessano gli affari globali. Cioè, seriamente…).

I tassi di interesse e quelli di crescita sono in relazione: un tasso di interesse positivo è poco più che una scommessa su un futuro migliore e prospero, che permetta alla gente di ripagare i suoi debiti e gli interessi. Questo è un punto ovvio, se il vostro reddito aumenta diventa più facile ripagare i debiti, se ristagna è più difficile, se diminuisce può diventare impossibile.
Sì, potreste essere pignoli e spaccare il capello in quattro dicendo che c’è pur sempre un po’ di crescita, ma nei paesi sviluppati la maggior parte di questa crescita c’è stata negli imbrogli finanziari, è alimentata da un’esplosione dei debiti, e la maggior parte dei benefici di questi ultimi scampoli di crescita sono andati al più ricco 1%, lasciando praticamente niente a tutti gli altri. Vi sembra che questa crescita abbia aiutato a sostenere una larga, stabile e prospera classe media? No, non l’ha fatto.
Infatti, gli stipendi negli Stati Uniti, che una volta erano la più grande economia del mondo, hanno ristagnato per generazioni. Come risposta, la Federal Reserve ha ridotto continuamente i tassi di interesse, finché essi sono arrivati a zero nel 2008. E là sono rimasti fin d’allora. Ma ora si è scoperto che ciò non è buono abbastanza. Se la Federal Reserve vuole tener viva la festa deve fare ancora di più, perché…
2. Una volta che vi trovate ad affrontare un’economia in continua contrazione, tenere a zero i tassi di interesse non è sufficiente a prevenire il collasso finanziario. I tassi di interesse devono diventare negativi.
Qui ci sono giusto un paio di esempi particolarmente eclatanti.
L’Australia ha accumulato un enorme debito, più del 120% del PIL, e la maggior parte di esso è rappresentato da mutui su immobili sopravvalutati. Ora che si è fermata l’economia, che è guidata dalle esportazioni di materie prime verso la Cina, molto di quel debito viene convertito in prestiti a pagamento iniziale dei soli interessi, perché gli Australiani non hanno più soldi per ripagarne il capitale. Ma cosa succede se essi non possono più ripagare neanche gli interessi? La soluzione ovvia è quella di rifinanziarli con prestiti a solo interesse a tasso zero, problema risolto! Naturalmente, se le condizioni peggiorano ulteriormente, gli Australiani avranno difficoltà a pagare le tasse e le bollette. I tassi di interesse negativo giungono in soccorso! Rifinanziamoli un’altra volta con un tasso di interesse negativo e la banca li pagherà per vivere nelle loro case sopravvalutate.
Un altro esempio: le aziende energetiche (petrolio e gas) statunitensi hanno accumulato un debito fantastico. Tutti questi soldi sono stati buttati nello sviluppo di risorse marginali e molto costose, come gli scisti bituminosi e le trivellazioni in acque profonde. Da allora, i prezzi dell’energia sono crollati, rendendo infruttuosi tutti questi investimenti e riducendo drammaticamente gli incassi. Come risultato, le aziende energetiche statunitensi si trovano a qualche mese di distanza dal dover spendere tutti i loro ricavi nel pagamento degli interessi. La soluzione, naturalmente, è quella di rigirare i loro debiti ad un tasso di interesse di zero percento, e, se volete che esse ricomincino a trivellare (la loro produzione si sta riducendo all’incirca di un 10% all’anno), allora per favore rendete negativi quei tassi.
3. Cominciate ad intravedere come funziona? Dove prima dovevi essere cauto ad indebitarti ed avere un piano per ripagare, con i tassi di interesse negativi questa non è semplicemente più una considerazione da fare. Se il tuo debito ti paga, allora più debito è sempre meglio di meno debito. Non importa più che l’economia si stia continuamente riducendo perché ora tu vieni pagato solo per girarti i pollici!
zirp-nirp gap
Ma ci sono conseguenze non volute nei tassi di interesse negativo? Le conseguenze non volute sono difficili da meditare, e alla maggior parte della gente viene il mal di testa solo a provarci. Come potrebbe quella pulita ed abbondante energia nucleare inquinare l’intero pianeta con radionuclidi a lunga vita, dando luogo ad un picco di casi di cancro? Come potrebbero quei meravigliosi semi geneticamente modificati renderci malati e sterili giusto in poche generazioni? E come potrebbe quella ingegnosa tecnologia informatica mobile trasformare i nostri ragazzi in zombi che si trastullano costantemente coi loro cellulari, come sonnambuli attraverso la vita? È duro pensare a queste cose senza prendere qualche pillola della felicità; e come potrebbero quelle pillole della felicità… avete capito il concetto.
La conseguenza non voluta dei tassi di interesse negativo è che essi distruggono il denaro. Questo è vero in un senso proprio terra terra: se depositate x dollari a -p% all’anno allora un anno dopo voi avrete soltanto x(1-p) dollari perché xp dollari sono stati distrutti. (nel caso che preferiate contare con le dita delle mani, se depositate $10 a -10% all’anno, allora un anno dopo avrete soltanto $9 perché $1 è stato distrutto). Ma ciò che intendo è qualcosa di leggermente più profondo: i tassi di interesse negativo erodono il concetto stesso del denaro.
Per comprendere la ragione di ciò, dobbiamo porci una domanda leggermente più profonda: cosa è il denaro? Io credo che il denaro sia il culto del dio Mammona [qui in italiano, NdR]. Date una occhiata a questi simboli:
€  $  ¥  £
Non sembrano dei simboli religiosi? Infatti è proprio ciò che sono, sono simboli della fede nel denaro. Essi sono anche unità, senza dimensione, di un tipo particolare. Ci sono alquante unità senza dimensione in matematica e nelle scienze, come π, e, %, ppm, ma esse sono tutte rapporti che mettono in relazione quantità fisiche ad altre, identiche, quantità fisiche. Esse sono senza dimensione perché le dimensioni delle unità si elidono. Per esempio, π è il rapporto fra la circonferenza del cerchio ed il diametro, la lunghezza dell’una si elide con la lunghezza dell’altro. Ma le quantità monetarie non sono in relazione diretta con nessun altra grandezza fisica. Si può dire che un certo numero di unità monetarie (chiamiamole ”yarbles”) è equivalente ad un certo numero di rape, ma questo, vedete, è professione di fede. Dovesse risultare che il contadino non è credente, avrebbe il diritto di dire ”Non prenderò nessuno dei tuoi dannati yarbles!” o, se fosse un contadino educato, ” Qui, il suo denaro non è valido, signore!”.
Naturalmente, se il nostro contadino facesse questo, andrebbe incontro ad un po’ di problemi perché, vedete, il culto di Mammona è un culto statale. Non avete che la scelta di essere un credente perché solo adorando Mammona potete guadagnare il denaro necessario a pagare le vostre tasse, e se le tasse non le pagate finite in galera. Non potete neanche produrvi in casa il denaro, perché questo diritto è riservato agli alti prelati di Mammona, le banche. Farvi da soli i soldi vi rende un eretico e otterreste l’equivalente moderno di essere bruciati sul rogo, cioè una multa di $250.000 e una sentenza di 20 anni in prigione.
Ma c’è altro, perché lo Stato insiste che ogni cosa debba essere valutata in unità del suo denaro. Ed il modo per cui ogni cosa è valutata è mediante un processo mistico legittimizzante che è centrale per il culto del denaro: la “mano invisibile” appare all’interno del “libero mercato”, che è il tempio virtuale di Mammona. La “mano invisibile” assegna il prezzo di ogni cosa attraverso una rivelazione mistica e, come per ogni rivelazione, è immune alle critiche. È un rituale di redenzione, per cui la gente, agendo con i suoi più fondamentali ed antisociali istinti, la paura e l’avidità, riesce, con l’intervento divino di Mammona, a servire il bene comune. Si crede anche che il “libero mercato” abbia tutta una serie di proprietà miracolose e, come per tutti i miracoli, è tutta una questione di fumo e specchi e sospensione della incredulità. Per esempio, il “libero mercato” si dice che sia “efficiente”. Ma finisce che esso assegna il prezzo delle rape ed il risultato è che un abbondante 40% del cibo negli Stati Uniti finisce nella spazzatura. Ciò non è affatto efficiente.
Questo tipo di inefficienza può essere tollerata quando le risorse sono abbondanti. Se il buttare 40% delle rape dovesse causare una scarsità di rape, i produttori di rape potrebbero coltivarne di più e venderle a prezzi abbordabili per i consumatori di rape. Ma quando le risorse non sono più abbondanti, questo trucco non funziona più, e si finisce in qualcosa chiamato fallimento del mercato. Lo stato attuale dell’industria petrolifera ne è un buon esempio: o il prezzo è così alto che i consumatori marginali non possono permetterselo (come avveniva fino a poco tempo fa), o il prezzo è così basso che i produttori marginali non possono nemmeno andare in pari (come accade adesso).
E così ad un attacco di distruzione della fornitura segue un attacco di distruzione della domanda, e poi lo schema si ripete. Tutti perdono, e il tutto è terribilmente inefficiente. Sarebbe molto più efficiente un pianificatore centrale incaricato di calcolare il prezzo ottimale del petrolio una volta al mese. Allora, tutti i produttori marginali salterebbero dalla finestra, tutti i consumatori marginali si taglierebbero le vene, e prevarrebbe una condizione di equilibrio. Via via che la fornitura di petrolio si assottiglia (lo sta facendo al ritmo del 5% all’anno), un numero ulteriore di produttori e di consumatori dovrebbero sacrificarsi per il bene comune, e così via finché l’ultimo barile di petrolio è stato prodotto e consumato, lasciando i produttori e consumatori ancora rimasti a giacere nelle pozze del proprio sangue.
Quando le risorse naturali si assottigliano, la nostra fede nel culto di Mammona è dolorosamente messa alla prova. Ma che alternative ci sono? Beh, c’è un culto che è perfino più antico ed è basato sulla idolatria: l’adorazione dei metalli preziosi. L’oro ha alcuni usi industriali ed estetici, ma è soprattutto utile per farvi un vitello d’oro da adorare (o, se siete come l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, un cesso dorato). Gli economisti ci dicono che l’oro è una “pietra da coccolare”, oppure un “relitto barbaro”, ed hanno ragione, ma cosa si deve fare quando c’è un Götterdämmerung (crepuscolo degli dei) in corso? La Natura ha orrore del vuoto, ed in un Götterdämmerung vecchi dei pagani riemergono e domandano vergini da sacrificare, come l’avvelenamento di un intero ecosistema fluviale per scavare, frantumare e vagliare milioni di tonnellate di rocce dure per ottenere appena 3 parti per milione di oro.
I tassi di interesse negativo sono il Götterdämmerung di Mammona. Il culto del denaro è rafforzato dall’idea che la sua enorme e potente deità sarà ancor più enorme e potente l’indomani; se si dimostrasse l’opposto, allora la fede della gente comincerebbe a vacillare e dissolversi. I tassi di interesse negativo sono come una doccia fredda per Mammona, fanno restringere un altro po’ la sua deità ad ogni tuffo. La gente vede questo e pensa “Io non voglio adorare i suoi yarbles calanti”. Allora vanno e spendono i loro yarbles in ciò che trovano, campi incolti, case sfitte, vitelli d’oro, scatole di pomelli in ottone… Essi non si prendono la pena di investire i loro yarbles nel coltivare rape perché qua’è lo scopo di coltivarle se tutto quello che ci puoi fare è venderle per ancor più yarbles calanti?
I tassi di interesse negativo sono un’idea eccellente, e forse il solo modo per tener vivo il gioco finanziario ancora per un po’, ma, viste le conseguenza non volute, sono anche un’idea terribile. I banchieri lo sanno. Vogliono preservare il loro status derivante dal culto, e parlano continuamente di alzare i tassi. Ma non l’hanno ancora fatto, perché sanno anche che un piccolo incremento porterebbe a trilioni di dollari di perdite, innescando una cascata di fallimenti aziendali e inaugurando la Più Grande Depressione Di Tutti I Tempi. Questo non è per loro un problema da risolvere, questo è uno stato di fatto. Rimanderanno e pregheranno, facendo dichiarazioni infarcite di parole chiave studiate per venire incontro agli algoritmi di trading ad alta frequenza che sono incaricati di alzare artificialmente il “libero mercato”, per mezzo di giudiziose iniezioni di “denaro gratis”. Ma, alla fine, tutto quello che possono fare è agire coraggiosamente, aspettare una distrazione e poi… correre alle uscite!
Ed il vostro lavoro è quello di arrivare alle uscite prima di loro.
*****
Articolo di Dmitry Orlov apparso su ClubOrlov il 7 giugno 2016
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia.it e Club Orlov


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